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al testo di Antonio Braile
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Il mio razzismo non mi fa guardare quei programmi demenziali con tribune elettorali
Quel che tu già credevi non è la verità La tua perenne vita è stata idolatrata da un mondo senza avi e senza pregiudizio I giovani soldati son morti nella guerra del golfo di Taranto il giorno di vendemmia nel 12 settembre del 2023 Quel dì ti ho vista uscire col negro della Chiesa il docile chierichetto fasullo con le donne e cogli dei Io non potevo accettare tutto ciò meglio la guerra in quel piccolo golfo che non saperti nelle braccia di un negro cristiano falso, fasullo, immune, gendarme, ingrato di vivere una vita piena di beatitudini e misericordie Il mio cordiale pregiudizio mi porta a invocare una crudele minaccia di vendette in forza alle mie idee e ideologie quelle che mi hanno provocato arguzia ma allo stesso tempo invidia e gelosia così come pudore verso gente della mia razza
Ho amato tempo fa una donna di colore giallo lei era bella ma così bella da fuggire via Ora vivo un'esistenza senza di lei e senza senso La gentilezza mi fulminò in un battibaleno nell'istante in cui il mio cuore si donò a te In quel vile bar di periferia conobbi il tuo vizio più assurdo continuassi a bere mojito senza sosta e senza tregua La tua era una smania di un'ebbrezza senza limiti Io non resistevo ai tuoi ritmi Io caddi per terra, ma te presi il volo verso il cielo quel cielo splendente e stracolmo di beltà Al mio risveglio non riuscivo a capire dove mi trovavo ma soprattutto non riuscivo a capire dove te (ti) trovavi Nessuno seppe darmi risposta così ad un tratto capii che te eri stata solo frutto della mia immaginazione Questa idea mi rimase in testa fin quando non tornai in quel vile bar di periferia Il barista mi conobbe all'istante e non poté che raccontarmi la nostra storia La storia in cui io ti conobbi proprio in quel giorno l'ultimo giorno della tua fragile esistenza
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